Regione Emilia-Romagna 
ASSESSORATO AGRICOLTURA, ECONOMIA ITTICA, ATTIVITA' FAUNISTICO-VENATORIE.
Indice generale
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CIVETTA Athene noctua
Dimensioni: 
21-23 cm; apertura alare 54-58 cm. 
Peso medio: 
m. 160 g, f. 190 g. 
Specie politipica: 
7 sottospecie descritte per il Paleartico. 
Distribuzione: 
In Europa manca da Scandinavia Irlanda e Islanda, è presente inoltre in Africa settentrionale, Medio oriente e Asia. Originariamente assente dalle isole britanniche, è stata introdotta con successo in Inghilterra alla fine del diciannovesimo secolo.
Caratteristiche generali 
Uno dei più piccoli Strigidi europei, di corporatura raccolta e compatta ma con zampe relativamente lunghe. Il piumaggio è di colore variabile, dal grigio-bruno al rossastro-castano, con macchie biancastre o crema sul dorso e sulle copritrici alari. Il ventre è grigiastro con macchie scure a forma di goccia. Nessuna variazione stagionale. Dischi facciali non troppo evidenti. Ciuffi auricolari assenti. Gli immaturi sono facilmente distinguibili dagli adulti per le tonalità del piumaggio più spente e per la macchiettatura di colore più scuro. Muta completa in periodo post-riproduttivo. E’ specie sempre sedentaria in tutto l’areale distributivo. Ampia la gamma delle vocalizzazioni, con attività massima in periodo riproduttivo. Nidifica in cavità sia naturali sia artificiali, frequentemente in edifici, granai ecc. Piuttosto confidente e antropofila, si trova perfettamente a suo agio anche in ambienti prettamente urbani. Di abitudini non strettamente notturne, al crepuscolo la si può facilmente osservare posata sui pali e sui fili che costeggiano le strade rurali mentre tende l’agguato alle sue prede, generalmente piccoli mammiferi, grossi insetti e altri invertebrati, che cattura a terra dopo un breve volo. E’ diffusa in una grande varietà di ambienti aperti, coltivi, brughiere ecc., purchè ricchi di posatoi, come alberi, filari, pali ecc. e di siti di nidificazione. Evita i boschi fitti e, di norma, non supera in Europa i 1000 m di altitudine.
Status 
In parte sedentaria, migratrice regolare, svernante. 
La carta distributiva attuale appare ampliata rispetto a quella del 1999 con la migliore copertura nella provincia di Piacenza e l’acquisizione dei nuovi comuni nella provincia di Rimini; sono interessate ora 158 tavole (90,3% del totale) contro le 140 di allora, con nidificazione accertata o probabile in 154 tavole (88%); tali numeri confermano la capillare distribuzione della specie su tutto il territorio regionale con esclusione di alcune tavole di crinale dove l’assenza è probabilmente reale, mentre nelle poche tavole scoperte di pianura l’assenza può essere dovuta a carenza di informazione.  
Dal quadro appare evidente come la Civetta sia la specie dei rapaci notturni più comune in Regione con una popolazione di alcune migliaia di coppie soggetta peraltro a fluttuazioni (Chiavetta 1992); localmente sono stimate 300-350 coppie nel Parmense (Ravasini 1995), 500-1000 nel Bolognese (Tinarelli et al. 2002). In provincia di Parma sono state registrate densità medie di 0,9 cp/kmq nella pianura intensamente coltivata e valori variabili da 1,8 a 4,1 cp/kmq nell’alta pianura dove i coltivi si presentano molto diversificati (Ravasini 1995). In Italia sono stimate 40.000-70.000 coppie (Brichetti e Fracasso 2007). 
E’ diffusa in ogni ambiente purchè sufficientemente aperto, in particolare di pianura e di bassa collina, con limite altitudinale intorno ai 700-800 m; nidifica comunemente anche nei grandi centri urbani. 
A livello europeo viene indicata una fase di declino che ha determinato la classificazione della specie nella categoria SPEC3 (status di conservazione sfavorevole e popolazione non concentrata nel continente). E’ probabile che anche in Regione l’agricoltura intensiva e le sue moderne tecniche (abbattimento di piantate, uso massiccio di pesticidi) abbia determinato in passato una diminuzione della popolazione; al momento tuttavia la situazione sembra di stabilità, se non di recupero. 
I rischi per la specie derivano, oltre che dalle modificazioni citate nell’attività agricola, soprattutto dagli impatti con autoveicoli (fra i notturni è la specie più esposta a questo rischio), ed anche dalle ristrutturazioni di case rurali e delle loro pertinenze (fienili, stalle) che riducono la disponibilità di siti riproduttivi; a quest’ultima causa si può sopperire con l’apposizione di cassette-nido, facilmente utilizzati dalla Civetta.
 
Civetta
Civetta 
Foto: William Vivarelli
 
 
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