Regione Emilia-Romagna 
ASSESSORATO AGRICOLTURA, ECONOMIA ITTICA, ATTIVITA' FAUNISTICO-VENATORIE.
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Indice generale
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AIRONE BIANCO MAGGIORE Casmerodius albus
Caratteristiche generali 
85-102 cm, apertura alare 140-170 cm, peso 960-1.680 g. Sessi simili. Abiti stagionali e giovanili poco differenziati. Specie politipica (4 sottospecie) a distribuzione cosmopolita. Grande Airone dalle forme slanciate, confondibile con la più piccola Garzetta, rispetto alla quale ha becco giallo al di fuori del periodo riproduttivo e nero con parte basale gialla o rossastra in periodo riproduttivo. 
In Emilia-Romagna è una specie sedentaria e parzialmente nidificante, migratrice regolare e svernante. 
Distribuzione e status 
In Europa l’areale riproduttivo si estende principalmente dall’Austria al Mar Caspio con propaggini in Olanda, Lettonia e pianura Padana. La popolazione europea è soggetta a notevoli fluttuazioni e tra la fine dell’800 e la metà del ‘900 ha subito un  generale declino a causa dell’utilizzo delle penne per fini ornamentali. La popolazione si è ripresa a partire dagli anni ‘70, quando è iniziato un aumento demografico e la colonizzazione di nuove zone; attualmente è stimata una popolazione di 11.000-24.000 coppie concentrate principalmente in Ucraina (4.500-7.300 cp), Russia (3.000-10.000 cp) e Ungheria (1.800-3.000 cp) (BirdLife International 2004).  
Raro in Italia fino agli anni '70, ha cominciato un costante aumento degli individui svernanti dilatando sempre più il periodo di permanenza, fino ai primi anni ’90 quando ha iniziato a nidificare nelle Valli di Comacchio (FE) nel 1992 e presso Codigoro (FE) nel 1990. Le poche notizie storiche disponibili al riguardo sono sempre riferite alla parte nord-orientale della Pianura Padano-Veneta. Definito da vari Autori dei primi del secolo scorso non nidificante; in seguito furono avanzate ipotesi sull'insediamento di qualche rara coppia negli anni '40-'50 fino agli anni ’90 in cui si è insediato stabilmente. L'incremento demografico, propagatosi dall'areale storico di distribuzione, è confermato anche dal repentino aumento della popolazione in aree più orientali (Austria e Ungheria) da cui provengono gli individui svernanti in Italia. 
La popolazione nidificante in Italia nel 1995 è stata valutata di 23-27 coppie (Brichetti e Cherubini, 1996) concentrate principalmente in Emilia-Romagna . Per il periodo 1994-1997 sono noti 9 siti di nidificazione in Emilia-Romagna con 15-25 coppie: presso Malalbergo (BO) con 1 coppia nel 1995 e 2 nel 1996, presso Molinella (BO) 1 cp nel 1996, a Codigoro (FE) (1 cp nel 1990),  in Valle Bertuzzi (FE) (2 cp nel 1995), presso Iolanda di Savoia (1 cp nel 1997), in Valle Dindona (FE) (1 cp nel 1997), nelle Vallette di Portomaggiore (FE), nelle Valli di Comacchio (6 cp nel 1995), nelle Valli Ravennati (13 cp nel 1995).  
Nel 2002 sono state censite 38 coppie nidificanti in Italia (Fasola et al. 2005) di cui 32 in Emilia-Romagna distribuite in 5 garzaie (archiv. AsOER): 2 nel Parmense con 3 nidi, 2 nel Bolognese con  2 nidi, 1 nel Ravennate con 27 nidi.  
Sulla base dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti coordinati dall’INFS la consistenza della popolazione presente in gennaio in Italia è stata stimata di 2.000-4.000 individui per il periodo 1991-2000 (Brichettti e Fracasso 2004). 
In Emilia-Romagna sulla base dei risultati dei censimenti degli acquatici svernanti si può stimare che la popolazione svernante nel periodo 2000-2006 è variata da un anno all’altro tra 1.300 e 1.700 individui (archiv. AsOER) con un trend in forte aumento dagli anni ’80; la popolazione svernante è risultata concentrata principalmente nel Ferrarese (400-965 individui), nel Bolognese (340-500 ind.) e nel Ravennate (80-150 ind.) con una tendenza all’incremento anche nelle province occicdentali (40 ind. nel Parmense nel 2006). Secondo Baccetti et al. (2002) il Delta del Po, il comprensorio di Comacchio e del Mezzano e la pianura orientale bolognese sono siti di importanza internazionale per lo svernamento della specie. La specie rientra tra quelle per le quali i valori rilevati durante i censimenti invernali sono solo indicativi dell'ordine di grandezza della consistenza reale a causa della presenza di individui anche al di fuori delle zone umide censite (campi arati e corsi d’acqua lontano dalle zone umide principali).
Vocazione 
Le aree vocate per la nidificazione della specie sono costituite da zone umide d’acqua dolce o debolmente salmastra con densi canneti e boscaglie igrofile. Nidifica su alberi, arbusti e tra le canne in colonie plurispecifiche e più raramente in coppie isolate. 
Frequenta per l’alimentazione sia tutte le tipologie di zone umide con bassi livelli dell’acqua sia i fossati tra i coltivi, i medicai e i prati dove caccia micrommamiferi. Le tipologie ambientali frequentate durante il periodo riproduttivo sono A, B, E, F (vedi Tabella) con superficie complessiva superiore ai 50 ha. Al di fuori del periodo riproduttivo frequenta anche zone umide salmastre e vaste aree con coltivi e campi arati.
Fattori limitanti 
A livello europeo  lo stato di conservazione della popolazione è considerato sicuro (BirdLife International 2004). In Emilia-Romagna la specie è soggetta a numerosi fattori limitanti tra i quali i principali sono il disturbo antropico nei siti di nidificazione, gli abbattimenti illegali, specialmente nei bacini per l’itticoltura intensiva, la distruzione e la trasformazione dei siti di nidificazione (in particolare lo sfalcio e l’incendio dei canneti, il taglio di alberi e arbusti e le variazioni del livello dell’acqua durante il periodo riproduttivo), la mortalità dovuta a prolungati periodi di gelo nelle zone di alimentazione, la collisione con i cavi di linee elettriche a media tensione.
Airone bianco maggiore nidifican
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Airone bianco
 
 
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