Regione Emilia-Romagna 
ASSESSORATO AGRICOLTURA, ECONOMIA ITTICA, ATTIVITA' FAUNISTICO-VENATORIE.
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Indice generale
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AIRONE ROSSO Ardea purpurea
Caratteristiche generali 
Lungh. 78-90 cm, apertura alare 120-150 cm, peso 575-1.475 g. Sessi  simili (maschi più grandi delle femmine), abiti stagionali poco differenziati, abiti giovanili differenziati. Specie politipica (3 sottospecie) a distribuzione paleartico-paleotropicale. Airone di grandi dimensioni con piumaggio bruno-rossastro, collo, zampe e becco lunghi. Confondibile a distanza o in cattive condizioni di luce solo con l’Airone cenerino. 
In Emilia-Romagna è una specie estiva nidificante, migratrice regolare e svernante irregolare. 
Distribuzione e status: 
La sottospecie nominale nidifica dall’Europa centrale e meridionale al Maghreb mentre l’areale di svernamento comprende l’Africa equatoriale e il delta del Nilo.  
La maggior parte della popolazione europea, stimata di 29.000-42.000 coppie, nidifica in Russia (10.000-15.000 cp), Ucraina (6.700-11.900 cp), Francia (2.000-2.200 cp) e Spagna (2.000 cp) (BirdLife International 2004); complessivamente la popolazione europea è considerata in diminuzione. 
In Italia nidifica soprattutto nella pianura Padano-Veneta e con piccole popolazioni in Toscana, Umbria, Lazio, Puglia, Sardegna e Sicilia. E’ presente dalla prima metà di marzo alla fine di agosto (presenze tardive in ottobre e novembre). Nel 1985-86 sono state rilevate 550 coppie e stimate  650  per l’Italia. Una più accurata copertura delle aree adatte permise successivamente di aggiornare a 1.500 coppie la popolazione italiana (Fasola 1996) delle quali 670-750 in Emilia-Romagna. Per il periodo 1994-96 erano noti 17 siti con 923-1.074 coppie/nidi: 7 nel Ferrarese con 550-640 coppie (di cui 210 presso la foce del Volano e 250-300 nelle Vallette di Portomaggiore), 6 nel Bolognese con 40-50 coppie, 1 in Valle Mandriole (RA) con circa 80 coppie; nidificazioni certe e probabili erano segnalate per il Modenese (2 siti con 2-3 coppie) e per il Parmense (1 sito con 1 coppia).  
Nel 2001-2002 sono state censite 2.269 coppie nidificanti in Italia (Fasola et al. 2005) di cui 890 nel 2001 in Emilia-Romagna (39% della popolazione italiana) distribuite in 24 garzaie (archiv. AsOER): 1 nel Piacentino con 33 nidi, 1 nel Parmense con 1 nido, 2 nel Modenese con 4 nidi, 12 nel Bolognese con 108-117 nidi, 7 nel Ferrarese con 412-422 nidi e 1 nel Ravennate con circa 200 nidi.  
La popolazione nidificante è probabilmente sottostimata sia nel caso di colonie molto numerose all’interno di vaste aree di canneto sia nel caso di piccoli nuclei e coppie isolate a causa delle difficoltà di censimento. La popolazione regionale sembra soggetta, oltre che a notevoli variazioni di consistenza e ubicazione delle colonie, ad una complessiva diminuzione nonostante la disponibilità di nuove zone umide realizzate a partire dalla metà degli anni ’90 attraverso l’applicazione di misure agroambientali comunitarie in cui hanno nidificato almeno 40-50 coppie nel 2002-2003, pari al 4-6% della popolazione regionale (Marchesi e Tinarelli 2007).
Vocazione 
Le aree vocate per la nidificazione della specie sono costituite dalle zone umide d’acqua dolce e salmastra, anche di modeste dimensioni, con densi canneti non soggetti a operazioni di controllo per 2-3 anni almeno. Nidifica spesso in colonie monospecifiche (spesso inferiori a 10 nidi e anche coppie singole). Per l’alimentazione frequenta zone umide ricche di vegetazione e con acque basse; in tarda estate caccia micrommamiferi anche in medicai e prati appena sfalciati. 
Le tipologie ambientali frequentate durante il periodo riproduttivo sono A, B, E, F (vedi Tabella).
Fattori limitanti 
A livello europeo  lo stato di conservazione della popolazione è considerato provvisoriamente in declino poiché la popolazione europea è relativamente piccola ed è stata soggetta ad un marcato decremento nel periodo 1970-1990; nel periodo 1990-2000 la popolazione europea è risultata complessivamente in moderato declino (BirdLife International 2004). In Emilia-Romagna la specie è soggetta a numerosi fattori limitanti tra i quali i principali sono costituiti dal disturbo antropico nei siti di nidificazione, dallo sfalcio e dall’incendio dei canneti e da forti variazioni del livello dell’acqua durante il periodo riproduttivo, dagli abbattimenti illegali; subisce il degrado e la riduzione delle zone idonee all’alimentazione; anche la Nutria, se non controllata, può causare un impatto negativo sulla specie a causa dell’alterazione del canneto.
Airone rosso
Airone rosso
 
 
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