Caratteristiche generali
Lungh. 58-65 cm, apertura alare 105-112 cm, peso 380-890 g. Sessi poco differenziati (maschi mediamente più grandi e con ciuffo più lungo). Abiti stagionali poco differenziati, abiti giovanili molto differenziati. Specie politipica (4 sottospecie) a distribuzione subcosmopolita. Ardeide con corpo tozzo, zampe corte e becco robusti, piumaggio grigio, bianco e nero.
In Emilia-Romagna è una specie estiva nidificante, migratrice regolare e parzialmente svernante.
Distribuzione e status
Specie ampiamente diffusa nell’Europa centrale e meridionale. Per tutta l’Europa sono state stimate 63.000-87.000 coppie nidificanti concentrate principalmente in Italia, Russia e Ucraina (BirdLife International 2004). Le popolazioni europee svernano principalmente nell’Africa equatoriale e lungo il Nilo; quella italiana sverna nei Paesi del Golfo di Guinea.
In Italia la specie è diffusa ed abbondante soprattutto nella Pianura Padana, principalmente in Lombardia e Piemonte mentre è più scarsa e localizzata nell'Italia peninsulare ed insulare dove è in corso un processo di diffusione dagli anni ‘90.
Nel 2001-2002 sono state censite 13.244 coppie nidificanti in Italia (Fasola et al. 2005) e il trend della popolazione risulta fluttuante.
Per l’Emilia-Romagna sono state rilevate 3.000-3.300 coppie in 22 colonie nel periodo 1994-1997 e 2.858-2.923 coppie nel 2001-2002 con un trend della popolazione in diminuzione (archiv. AsOER); quest’ultimo censimento ha permesso di rilevare complessivamente 28 garzaie: 1 nel Piacentino con 25 nidi, 5 nel Parmense con 856 nidi, 2 nel Reggiano con 215 nidi, 4 nel Modenese con 110-140 nidi, 6 nel Bolognese con 214 nidi, 8 nel Ferrarese con 1.218-1.238 nidi, 1 nel Ravennate con circa 200 nidi e 1 nel Riminese con 30-35 nidi.
In Emilia-Romagna le colonie sono situate in gran parte su vegetazione arboreo-arbustiva, spesso in associazione con Garzetta, e sono in media costituite da un minor numero di coppie rispetto a quelle della Pianura Padana centro-occidentale.
Confrontando i dati dei vari censimenti nazionali compiuti dagli anni ‘80 ed i dati rilevati successivamente si riscontra una buona stabilità della popolazione per periodi di 5-10 anni; sono state rilevate invece notevoli variazioni nel numero di coppie delle singole colonie dovute a probabili fattori endogeni alla dinamica di popolazione della specie e soprattutto al disturbo causato da tagli parziali o totali della vegetazione nonché talvolta dalla trasformazione dei siti di nidificazione. L’andamento della consistenza della popolazione nell'arco dell'anno è stato documentato nel 1992 per il territorio della provincia di Bologna (Boldreghini et al. 1995) ed è rappresentativo dell’andamento annuale della popolazione regionale e mostra un picco delle presenze nella seconda metà di giugno e nella prima di luglio e il minimo nei mesi invernali. I movimenti migratori avvengono in marzo-aprile e tra settembre-inizio novembre; la maggior parte della popolazione italiana è migratrice sebbene dagli anni '70 alcuni gruppi svernano in Pianura Padana; nel periodo 2001-2006 sono stati censiti in gennaio in Emilia-Romagna 60-90 individui presso le Valli di Argenta, 5-39 individui in 3-4 siti nella pianura Bolognese e alcuni irregolarmente nella pianura Modenese. Il numero di siti di svernamento è probabilmente sottovalutato a causa delle difficoltà di rilevamento.
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