Regione Emilia-Romagna 
ASSESSORATO AGRICOLTURA, ECONOMIA ITTICA, ATTIVITA' FAUNISTICO-VENATORIE.
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Indice generale
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OCA GRANAIOLA Anser fabalis
Caratteristiche generali 
Lungh. 66-84 cm, apertura alare 140-175 cm, peso 1.970-3.390 g. Sessi simili (maschi mediamente più grandi). Abiti stagionali indifferenziati, abiti giovanili poco differenziati. Specie politipica (5 sottospecie) a distribuzione eurosibirica. Grande oca dal piumaggio grigio-bruno distinguibile dalle altre oche per la colorazione complessivamente più scura; collo e testa appaiono a distanza quasi neri e contrastanti con il resto del piumaggio più chiaro. 
In Emilia-Romagna è una specie migratrice regolare, parzialmente svernante.  
Distribuzione e status 
L’areale di riproduzione comprende la Scandinavia e tutta la Siberia a nord del 50° parallelo. In Europa sono note due sottospecie: A. f. fabalis, che nidifica nella taiga e sverna nell’area settentrionale del Mar Baltico, sulle coste meridionali della Scandinavia e sulle coste della Germania orientale e della Polonia, e A. f. rossicus nidificante nella tundra e svernante nella regione meridionale del Baltico, nelle aree interne di Germania e Polonia e nella regione Pannonica. 
La stima più recente della popolazione nidificante in Europa indica 140.000 coppie concentrate prevalentemente in Russia (BirdLife International 2004). 
I quartieri di svernamento delle popolazioni più occidentali si estendono dalla Danimarca all’Italia e alla Spagna. Presente in Emilia-Romagna regolarmente durante le migrazioni, soprattutto nella fascia costiera, e localmente come svernante; i primi arrivi nell’alto Adriatico avvengono in novembre, quelli più consistenti nella seconda metà di dicembre e in alcuni casi in gennaio-febbraio; le partenze avvengono in febbraio e le osservazioni di individui in migrazione proseguono in marzo (Casini 1992). L’andamento della popolazione svernante è soggetto a marcate fluttuazioni dipendenti probabilmente da fattori climatici in aree di svernamento più settentrionali (l’aumento della popolazione nell’alto Adriatico coincide con una diminuzione nella pianura austro-ungherese). Lo svernamento dell’Oca granaiola nell’Emilia-Romagna orientale è noto a partire dagli anni ‘70 (40 nel gennaio 1974) ed è stato descritto in dettaglio fino al 1987 da Boldreghini et al. (1988). Dati complessivi per la fascia dell’Adriatico settentrionale mostrano una popolazione con forti fluttuazioni e con trend complessivamente in decremento (6.600 individui nel 1980, 5.500 nel 1987, 410 nel 1983 e 310 nel 1988, 65 nel 1993, 282 nel 1997, 19 nel 2000, 437 nel 2003). Anche in Emilia-Romagna il numero di individui censiti in gennaio ha subito forti fluttuazioni (1 nel 1996, 118 nel 1997 concentrati nel comprensorio di Comacchio) e negli ultimi anni non ha mai superato i 20 individui: 16 nel 2003, 1 nel 2004, 8 nel 2005, nessun individuo nel 2006 (archiv. AsOER).
Vocazione 
Le aree di alimentazione durante la migrazione e lo svernamento sono costituite da vaste zone coltivate a cereali con scarso disturbo antropico e caratterizzate da ondulazioni del terreno e da strisce di canne nei fossi che permettono alle oche di passare inosservate. Questa specie trascorre i periodi di riposo in zone palustri su argini, isole e, in aree fortemente disturbate, anche in acqua. In considerazione delle abitudini alimentari della specie, le zone vocate per l’alimentazione e la sosta durante le migrazioni e l’inverno risultano particolarmente estese ma sottoutilizzate a causa della consistente antropizzazione del territorio.
Fattori limitanti 
A livello europeo lo stato di conservazione della popolazione è considerato sicuro (BirdLife International 2004). In Emilia-Romagna i principali fattori limitanti per la specie sono costituiti dal disturbo antropico quando si formano branchi di centinaia di oche di varie specie in aree agricole, da abbattimenti illegali e da collisioni con cavi di linee elettriche a media e ad alta tensione. In considerazione della forte diminuzione della popolazione svernante nell’Alto Adriatico e in Emili-Romagna la disponibilità di vaste aree con grano e/o foraggere, con disturbo antropico scarso o nullo e senza l’attività venatoria, risulta fondamentale per favorire l’insediamento di significativi contingenti svernanti e la loro sosta prolungata.
Oca granaiola
Oca granaiola
 
 
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