Regione Emilia-Romagna 
ASSESSORATO AGRICOLTURA, ECONOMIA ITTICA, ATTIVITA' FAUNISTICO-VENATORIE.
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Indice generale
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FISCHIONE  Anas penelope
 
 
Caratteristiche generali 
Lungh. 45-51 cm, apertura alare 75-86 cm, peso 465-930 g. Marcato dimorfismo sessuale, abiti stagionali simili tranne che in periodo eclissale, specie monotipica a distribuzione eurosibirica. Anatra di taglia media facilmente riconoscibile per il caratteristico colore ruggine del capo sormontato da una banda color crema del maschio. Le parti laterali del maschio appaiono grigie grazie ad una fine striatura bianca e nera. La femmina presenta una tinta più uniforme grigio–bruna ed è riconoscibile a distanza per il caratteristico specchio alare verde bordato di nero e bianco. 
In Emilia-Romagna è una specie migratrice regolare, svernante e nidificante irregolare.  
Distribuzione e status 
Specie con areale riproduttivo esteso in Asia ed Europa fra il cinquantesimo ed il settantesimo parallelo. La stima più recente della popolazione nidificante in Europa è di 300.000-360.000 coppie concentrate prevalentemente in Russia, Scandinavia, Islanda e Scozia con frange marginali nei paesi continentali affacciati sul Mar Baltico (BirdLife International 2004). 
In Italia sono state segnalate presenze estive occasionali e nidificazioni in Veneto e in Emilia-Romagna, sia in tempi storici sia recentemente, attribuite prevalentemente a soggetti inabili a compiere la migrazione e/o a soggetti in cattività fuggiti o liberati. La popolazione nidificante in Italia è costituita solo da un nucleo inferiore alla decina di coppie che si riproduce abbastanza regolarmente dal 1992 presso Ostellato (FE). 
L’areale di svernamento è molto vasto e si estende dall’Islanda e dalla Danimarca, attraverso i Paesi del Mediterraneo, fino alla valle del Nilo e alle paludi del Sahel. Il trend della popolazione svernante nella regione Mediterranea e del Mar Nero era in decremento e si è stabilizzato dopo gli anni ’90 (Wetlands International 2006). In Italia il Fischione è molto diffuso come svernante; gli insediamenti più importanti si trovano lungo la costa dell’alto Adriatico, nei laghi e nelle zone umide costiere del centro Italia, nella Puglia settentrionale e in Sardegna. 
Gli individui migratori e svernanti in Italia provengono prevalentemente dalla Siberia occidentale e centrale, a est di Irkutsk. La popolazione svernante presente in gennaio in Italia nel periodo 1996-2000 è stata stimata in 84.855 individui e il trend della popolazione negli anni ’90 ha mostrato un consistente aumento (Baccetti et al. 2002), in particolare nel Veneto. 
In Emilia-Romagna è presente come migratore e svernante in tutte le province ma oltre il 90% degli invidui è localizzato nelle zone umide costiere del Ferrarese e Ravennate. I risultati dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti svolti in Emilia-Romagna indicano in gennaio una popolazione variabile tra 4.000 e 5.500 individui nel periodo 2002-2006 (archiv. AsOER).
Vocazione 
Durante le migrazioni e lo svernamento frequenta prevalentemente zone umide costiere (lagune, saline, stagni e valli salmastre). Le tipologie ambientali frequentate in ambito regionale al di fuori del periodo riproduttivo sono quelle descritte alle lettere A, C, E, G, H e, nel caso di elementi CTR con superficie delle zone umide superiore all’1% dell’elemento, anche le tipologie descritte alle lettere B, C, D, F, I, L (vedi Tabella). 
La specie è soggetta ad una pressione venatoria molto intensa durante il periodo di permanenza in Italia, tanto che, là dove mancano vaste aree protette in cui gli uccelli possono trascorrere le ore diurne, si formano grandi assembramenti in mare. Nell’interno, le zone umide idonee per lo svernamento sono utilizzate solo se intercalate ad ampie zone protette che consentano l’alimentazione e la sosta in assenza di disturbo.
Fattori limitanti 
A livello europeo lo stato di conservazione della popolazione è considerato sicuro (BirdLife International 2004). Tra i fattori limitanti sembra essere di particolare importanza la riduzione del periodo venatorio dopo la metà dell’inverno, quando gli uccelli non riescono ad alimentarsi a sufficienza in ore notturne. Tra i fattori limitanti sono da annoverare la riduzione delle praterie di Ruppia sp. e di Zoostera sp. nelle zone umide salmastre costiere e la scarsità di specie vegetali sommerse (idrofite) nelle zone umide d'acqua dolce a causa, principalmente, dell’inquinamento. Inoltre, come tutte le anatre, è soggetta  all’avvelenamento da piombo in seguito all’ingestione dei pallini da caccia che raccoglie sul fondo delle zone umide.
Fischione
 
 
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