Regione Emilia-Romagna 
ASSESSORATO AGRICOLTURA, ECONOMIA ITTICA, ATTIVITA' FAUNISTICO-VENATORIE.
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Indice generale
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COMBATTENTE Philomacus pugnax
Caratteristiche generali 
Lungh. 26-30 cm (maschio), 20-24 cm (femmina), apertura alare 54-58 cm (maschio), 48-52 cm (femmina), peso 134-236 g (maschio), 85-130 gr (femmina). Marcato dimorfismo sessuale. Abiti stagionali e giovanili differenziati. Specie monotipica a distribuzione eurosibirica. Limicolo di media taglia caratterizzato da una notevole variabilità individuale nei maschi e da una marcata differenza di dimensioni e piumaggio tra maschi e femmine; il becco leggermente curvo, il collo lungo e il dorso ingobbito lo distinguono comunque dalle altre specie somiglianti. 
In Emilia-Romagna è una specie migratrice regolare e parzialmente svernante.  
Distribuzione e status 
Specie con areale riproduttivo che si estende su gran parte del Paleartico settentrionale. La stima più recente della popolazione nidificante in Europa è di 244.000-526.000 femmine concentrate prevalentemente in Russia (143.821-415.320 ), Svezia (57.000), Norvegia (10.000-20.000) e Finlandia (30.000) (Thorup 2005). Popolazioni marginali sono presenti in Estonia, Lettonia, Olanda, Polonia, Bielorussia, Danimarca e Germania. I quartieri di svernamento sono situati nella Gran Bretagna meridionale, in Olanda, nel bacino del Mediterraneo e soprattutto a sud del Sahara.  
In Italia frequenta durante le migrazioni tutte le regioni ed in particolare la pianura Padano-Veneta e le zone umide costiere tra la fine di febbraio e maggio e tra fine giugno e novembre. 
Importanti aree di sosta e pernottamento durante la migrazione sono presenti nella salina di Cervia, nelle Valli di Comacchio (Serra e Baccetti 1991) e dalla seconda metà degli anni ’90 in zone umide ripristinate presso Mirandola (MO), Medicina e Molinella (BO). La disponibilità di zone umide con bassi livelli dell’acqua e banchi di fango affioranti, realizzate e gestite mediante l’applicazione di misure agroambientali comunitarie (soprattutto i prati umidi estesi più di 10 ettari che forniscono alla specie la sicurezza di cui necessita per sostare e alimentarsi) ha permesso alla specie di continuare a sostare e ad alimentarsi durante la migrazione primaverile in vaste aree della pianura Padana altrimenti divenute inospitali (Marchesi e Tinarelli 2007). 
Sulla base dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti coordinati dall’INFS la consistenza della popolazione presente in gennaio in Italia è stata stimata di 100-200 individui per il periodo 1991-2000 (Brichettti e Fracasso 2004) localizzati in zone umide costiere. 
I risultati dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti svolti in Emilia-Romagna indicano in gennaio una popolazione di alcune decine di individui nel periodo 2001-2006 localizzati principalmente nelle zone umide costiere ferraresi e ravennati (Salina di Cervia) ed irregolarmente in zone umide del Bolognese e Modenese (archiv. AsOER).
Vocazione 
Frequenta per l’alimentazione vari tipi di zone umide, ad esclusione dei litorali e di quelle soggette alle maree, con estesi banchi di fango semi affioranti come saline, valli salmastre per l’itticoltura estensiva, zone umide d’acqua dolce, bacini di decantazione degli zuccherifici e bacini per l’itticoltura in corso di prosciugamento, risaie, prati con ristagni d’acqua piovana. I dormitori composti da centinaia o migliaia di individui sono situati in zone umide vaste e provviste di isole o zone difficilmente raggiungibili dai predatori terrestri.
Fattori limitanti 
A livello europeo lo stato di conservazione della popolazione è considerato provvisoriamente in declino  a causa della diminuzione delle popolazioni in gran  parte dell’areale, comprese quelle più importanti di Russia e Svezia (BirdLife International 2004). Un notevole fattore limitante per la specie in Emilia-Romagna è rappresentato dal mantenimento di alti livelli dell’acqua in marzo-aprile (picco della migrazione primaverile) che limita la frequentazione da parte del Combattente di zone umide altrimenti adatte. L’avvelenamento da piombo è sicuramente la principale causa di morte diretta o indiretta: circa il 16 % degli individui catturati a Comacchio in marzo-aprile per essere inanellati presentavano all’esame radiografico da 1 a 2 pallini di piombo nello stomaco sicuramente ingeriti nell’arco di 1-2 mesi e che li avrebbero portati a morte in pochi mesi (Tirelli e Tinarelli 1996).
Combattente
Combattente
 
 
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