Regione Emilia-Romagna 
ASSESSORATO AGRICOLTURA, ECONOMIA ITTICA, ATTIVITA' FAUNISTICO-VENATORIE.
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Indice generale
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STERNA ZAMPENERE Sterna nilotica
Caratteristiche generali 
Lungh. 35-38 cm, apertura alare 100-115 cm, peso: 170-292 g. Sessi simili, abiti stagionali diversi, specie politipica (6 sottospecie) a distribuzione subcosmopolita. Sterna di grandi dimensioni riconoscibile per il massiccio becco nero e per la calotta nera che dalla zona frontale scende, all’altezza dell’occhio, fino a tutta la nuca e alla parte posteriore del collo. Il corpo è bianco con sfumature grigio perla sulle copritrici e sul dorso; in volo è riconoscibile dalle specie simili (Beccapesci) per la silhouette snella ed i movimenti più eleganti. 
In Emilia-Romagna è una specie migratrice regolare e nidificante. 
Distribuzione e status 
L’areale riproduttivo nel Paleartico occidentale si estende dalla Spagna al Mar Caspio e all’Iraq. In tempi relativamente recenti la specie era segnalata come nidificante anche in diversi Paesi dell’Europa centro-continentale ma attualmente, a parte minimi insediamento rimasti in Danimarca e Germania, risulta presente prevalentemente nell’area mediterranea. In Spagna e Turchia nidifica anche in aree lontane dal mare. La popolazione nidificante europea rappresenta una piccola parte di quella paleartica e la stima più recente è di 12.000-22.000 coppie concentrate prevalentemente in Ucraina (4.000-6.000 cp), Turchia (2.000-6.000 cp), Russia (2.000-5.000 cp) e Spagna (3.000-3.500 cp) (BirdLife International 2004). 
La prima nidificazione in Italia è stata accertata nel 1954 (probabilmente già nel 1949) nelle Valli di Comacchio (Brandolini 1950); sono state colonizzate successivamente Sardegna (1971) e Puglia (1983); nidificazioni irregolari sono state rilevate anche in Sicilia dal 1995, Veneto dal 1998 e probabilmente in Laguna di Orbetello nel 1980. La popolazione italiana è localizzata in 3 principali aree di nidificazione: zone umide costiere emiliano-romagnole, Saline di Cagliari, Saline di Margherita di Savoia. Nel 1983 e 1984 sono state censite in Italia rispettivamente 178 e 201 coppie (Fasola 1986) di cui circa la metà in Emilia-Romagna. La valutazione più aggiornata della popolazione nidificante in Italia è di 543-551 coppie nel 2002  di cui 166 nelle Valli di Comacchio e 14 nella Salina di Cervia (Serra e Brichetti 2005). 
In Emilia-Romagna dagli anni ’90 nuovi siti di nidificazione sono stati rilevati in Ortazzo (RA), Salina di Cervia (RA), Pialasse ravennati, Valle Bertuzzi (FE), bacini dell’ex zuccherificio di Mezzano (RA), Valli di Mortizzuolo (MO). Censimenti effettuati dal Parco del Delta del Po Emilia-Romagna nel periodo 2004-2006 indicano una popolazione nidificante di 214 coppie nel 2005 e 220 nel 2006 localizzate principalmente nelle valli di Comacchio. 
La specie sverna soprattutto in Africa a sud del Sahara tra le coste atlantiche ed il lago Chad, lungo il bacino idrografico del Niger. Una piccola frangia della popolazione svernante si sofferma nel Mediterraneo meridionale e segnalazioni occasionali provengono essenzialmente dall’estremo sud della Penisola (Sicilia, Calabria, Puglia, Malta). I movimenti migratori avvengono a metà luglio - ottobre e a fine marzo - maggio.
Vocazione 
Frequenta preferibilmente le zone umide costiere. Nidifica in colonie sia monospecifiche sia con altri Charadriformi su dossi, barene e argini di valli da pesca, saline e lagune. Per l’alimentazione frequenta, oltre alle zone umide, le zone coltivate vicine alle zone umide. Le tipologie frequentate dalla specie in periodo riproduttivo sono quelle descritte alle lettere E, F, G e nidificazioni occasionali possono avvenire in zone umide dell’interno.
Fattori limitanti 
A livello europeo  lo stato di conservazione della popolazione è considerato provvisoriamente vulnerabile poiché la popolazione europea è relativamente piccola e soggetta ad un sostanziale decremento nel 1970-1990; il decremento è continuato nelle popolazioni orientali nel 1990-2000 (BirdLife International 2004). In Emilia-Romagna i fattori limitanti più significativi per la popolazione nidificante sono costituiti dalla sommersione dei nidi in seguito a piogge, tempeste e a manovre idrauliche in saline e valli salmastre, dalla predazione dei pulli e delle uova principalmente da parte del Gabbiano reale ma anche di corvidi, ratti e cani, dal disturbo antropico (turisti, fotografi, ….), dalla scarsità di siti adatti alla nidificazione a causa anche della competizione da parte del Gabbiano reale che si insedia prima, dalla contaminazione da metalli pesanti e pesticidi.
Sterna zampenere
Sterna zampenere
 
 
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